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venerdì 16 settembre 2011

Wagashi vs Yogashi

I Giapponesi sono famosi per molte cose, ma non certo per i dolci. E secondo alcuni esperti questo sarebbe il segreto del loro girovita invidiabile: una dieta ricca di verdure, riso ,pesce e un moderato consumo di dolci durante le principali festività, come il capodanno , oppure per la cerimonia del tè.


I WAGASHI sono i dolcetti più famosi, mentre con il termine yogashi si indicano i dolci di provenienza occidentale . 
La struttura di base è quella di una farina glutinosa di riso,che un tempo veniva lavorata in un mortaio con un procedimento coordinato tra due persone molto particolare, arrichita di zucchero, soja, mizuame,sciroppo glutinoso; i condimenti e le forme sono diversi e per lo più seguono il corso della natura, ovvero i cambiamenti stagionali annessi a questa. Spesso hanno nomi eleganti , che li ricollegano ad haiku o romanzi antichi; ed è questo che ha permesso a questti dolcetti di entrare nella cha no yu , stanza del te.

Il dango è composto da 3-4 palline di pasta di riso raccolte su uno spiedino; ogni pallina può avere un sapore diverse, il più famoso è il Bocchan dango a tre colori. Il primo è colorato dai fagioli rossi, il secondo da uova, e il terzo dal tè verde.. Curiosità a riguardo, "testa di dango" era il nomignolo di un celeberrimo personaggio dei cartoni... Provate a indovinare di chi si tratta !

I mochi sono delle palline bianche di pasta di riso glutinoso ,prima cotto e poi triturato finemente : qualora si arrichisca di un ripieno, come per esempio la composta di fagioli azuki , avremo un daifuku oppure qualora sarà avvolto dalle foglie di ciliegio un sakura-mochi.
Ad esempio, i kusa-mochi ("mochi d'erba") sono fatti con una foglia di artemisia ad avvolgere il mochi che conferisce un odore di erba appena tagliata e le immagini suggestive di campi verdi ed estesi affiorano alla mente già soltanto con l'odore prima ancora che con il sapore. Ciò non meraviglia se si pensa a quanto il popolo nipponico sia legato alla natura, in un senso non solo puramente estetico ma intrinseco di essa. Cercano un contatto con "la natura della natura " in un modo semplice e pulito ,e nello scoprirla fragile trovano il modo di esaltare la bellezza dell'esistenza.
State attenti però a non lanciarvi con troppa avidità su un mochi: per il capodanno di qualche anno fa si contarono ben nove vittime per soffocamento da mochi. Vabbene che la vita è effimera, però...

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