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martedì 20 settembre 2011

Φαίδων

Per oggi non ho nessuna ricetta da potervi suggerire.
Sono troppo stanca, troppo triste e non abbastanza ubriaca .
Però anche se non ho torte da suggerirvi, vi diro' una cosa.
Nella vita di ognuno c'è un'anima gemella,  non è detto che si presenti nelle sembianze di sesso opposto al vostro nè tantomeno che debba esserci attrazione tra voi giacchè spesso quel che non si sa è che si presenta sotto forma di una persona amica. E in questo caso sarà ancora più difficile capirla, perchè per superbia saremo spinti a reputarla come non essenziale per la nostra esistenza e ci vorrà del tempo, un anno dieci o forse una vita intera , per capire che siamo in errore, tratti in inganno dalla vaga e diffusa convinzione che l'amore abbia le forme " dell'altra metà "di cui Aristofane ci ha parlato tempo fa . Ma capirete quando la vita farà spallucce voltandosi dall'altra parte o quando vi sentirete soli come Napoleone a Waterloo chi troverete nel vostro cuore perchè non l'aveva mai abbandonato, nonostante tutto, e sarà questo a dar gioia e conforto all'anima. E quando accadrà non statevene lì a sprecare nemmeno un altro minuto del vostro tempo per rimuginare sul passato, sul tempo sprecato, sugli errori della vostra vita ...Ma non l'avete ancora capito che la vita non va capita, va vissuta. Tanto è  breve lei , quanto stolti noi. 



« E dovete sperare bene anche voi, o giudici, dinanzi alla morte e credere fermamente che a colui che è buono non può accadere nulla di male, né da vivo né da morto, e che gli Dei si prenderanno cura della sua sorte. Quel che a me è avvenuto ora non è stato così per caso, poiché vedo che il morire e l'essere liberato dalle angustie del mondo era per me il meglio. Per questo non mi ha contrariato l'avvertimento divino ed io non sono affatto in collera con quelli che mi hanno votato contro e con i miei accusatori, sebbene costoro non mi avessero votato contro con questa intenzione, ma credendo invece di farmi del male. E in questo essi sono da biasimare.
Tuttavia io li prego ancora di questo: quando i miei figlioli saranno grandi, castigateli, o Ateniesi, tormentateli come io ho tormentato voi se vi sembrano di avere più cura del denaro o d'altro piuttosto che della virtù; e se mostrano di essere qualche cosa senza valere nulla, svergognateli come ho fatto io con voi per ciò che non curano quello che conviene curare e credono di valere quando non valgono nulla. Se farete ciò, avremo avuto da voi ciò che era giusto avere, io e i miei figli. Ma vedo che è tempo ormai di andar via, io a morire, voi a vivere. 


Chi di noi avrà sorte migliore, occulto è a ognuno, tranne che al dio. »

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