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mercoledì 16 marzo 2011

Pain aux raisins

Il pane all'uvetta che ho mangiato in Normandia non me lo scorderò più; ricordo che era mattina presto, l'ultimo giorno prima di tornare a Parigi. Io e la mia amica allora ci fermiamo in questo piccolo cafè sul lungomare di Cancale ,gestito da questa signora francese stereotipata al massimo; capelli argento raccolti in uno chignon, grembiule bianco, magra e con la puzza sotto al naso. Diciamo che quello di fare colazione nei cafè parigini divenne il motivo della vacanza stessa; ci buttavamo giù dal letto solo per fiondarci in qualche posticino carino adocchiato il giorno prima e in cui avremmo passato un paio d'ore a sorseggiare caffè e degustare paste del luogo. Nell'albergo di Parigi, colazione inclusa, c'era "madam" come la chiamavamo noi che si avvicinava al tavolino e ci chiedeva " cafè au lat?" con quel tono allegro un po forzato dalla svogliatezza di dover fare il giro dei tavoli. E quella frase detta così ci faceva sentire servite e riverite, coccolate; ma quando mai le nostre mamme al mattino avevano il tempo di farci trovare la colazione pronta? Mi sembrava di essere in una di quelle pubblicità di biscotti in cui tutta la famiglia è pimpante e sorridente attorno al tavolo . E c'era fisso un cestino sul tavolo con un cornetto e una brioche a testa; ovviamente , potevi scegliere e ovviamente noi mangiavamo entrambe. Poi il tour continuava con l'incursione al banco coi cereali e yogurt, ecc ecc... ci sfondavamo, ma era tutto pagato e quindi giustificabile. A pensarci adesso, sembravamo due idiote. Ma era quello il bello. Come rimpiango quella spensieratezza... Dove sta più?...
Ad ogni modo,tornando in Normandia, c'erano tante specialità tipiche da mangiare, ma io volevo provare questo pane all'uvetta più grosso di quello che avevo visto a Parigi qualche giorno prima.
Un capuccino e un pain aux raisin, mercì.

Me ne sono innamorata all'istante; ancora caldo, la definizione di fragranza stessa, morbido , con un cuore dolce di crema pasticcera e quell'uvetta che ti soprendeva...
Ho trovato questa ricetta su un sito francese, sperando possa anche solo lontanamente riprodurre i sapori di Normandia...


Impasto:
  • 43gr farina Manitoba 
  • 43gr farina 00
  • 50gr acqua
  • 27gr burro
  • 1 gr lievito
Impastare tutti gli ingredienit alcuni minuti per ottenere una pasta morbida ma non collosa che farete riposare a temp ambiente 15 ore coperta da pellicola, magari prepararlo la sera prima.
crema pasticciera:

  • 250gr latte 
  • 1 uovo
  • 34gr zucchero
  • 2 bustine di zucchero vanigliato
  • 1/2baccello di vaniglia
  • 25gr burro
  • 25gr maizena

Pasta sfoglia:

  • 250gr farina Manitoba 
  • 250gr farina 00
  • 250gr latte
  • 1 uovo medio 
  • 60gr zucchero
  • 17gr lievito(12)
  • 10gr sale 
  • 250gr burro (200)

Impastare tutti gli ingredienti tranne il burro che va schiacciato tra 2 fogli di carta forno per renderlo una mattonellina alta 1 cm e lasciato in frigo.
Far lievitare la pasta 1 ora e ½ dopo di che stenderla per ottenere un quadrato 25x25 cm e effettuare un giro doppio con il burro (i fotogrammi del sito sono molto esplicativi)Far riposare 30 min la pasta in frigo per poi stenderla 45x45cm
Spalmare la crema pasticcera e mettere una manciata di gocce di cioccolata o uvetta sultanina precedentemente ammollata (circa 50gr)
Formare un rotolo e se vi sembra troppo molle per essere tagliato metterlo in frigo una mezzora.
Tagliare delle rondelle di circa 2cm e porle a riposare per 2 ore (io ho messo le teglie in forno spento ma mentre aspettavo che arrivasse a temperatura ho messo le glie in frigo e da li le ho passate direttamente in forno);cuocere per 16 min a 200°C con una ciotolina di acqua sul fondo del forno(metterle ben distanziate perché anche in cottura aumentano di volume e si attaccano tra loro).

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