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martedì 7 giugno 2011

Sorbetto Pesca&Lavanda

Lo si confonde spesso con la granita, ma a differenza di questa la grana è più fine a causa dell'albume montato a neve. L'origine del sorbetto è sicuramente dovuta agli Arabi, al periodo in cui occuparono la Sicilia; qui infatti impararono ad usare la neve dell'Etna mista a sale marino  per mantenere bassa la temperatura  durante la sua lavorazione. E fu qui che  fu messo a punto il  primo prototipo di gelatiera da tale Francesco Procopio dei Coltelli, che  lo portò a Parigi  dando origine al primo caffè d'Europa (Le Procope) ed all'industria del gelato. E mi licenzio con un'ode al sorbetto fino a settembre!


"Due cose in questo mondo
mertano il primo onore
il sorbetto gelato e il caldo amore".
Carlo Goldoni,

Amore in caricatura, 1761
 
Ingredienti:
  • 500 g di purea di pesche
  • 100 g acqua
  • 200 g fruttosio
  • 30 g di succo di limone 
  • qualche goccia di estratto alla lavanda
  • 2 albumi

Prendete 4 grosse pesche  sode, spaccatele a metà togliendo prima il nocciolo poi estraete la polpa  con un cucchiaino o scavino. Avvolgete le carcasse nella carta di alluminio per poi riporli in frigorifero. Usate la polpa estratta per ricavarne una purea, quindi frullatela.  In un tegame intanto prepariamo uno sciroppo mettendo a bollire l’acqua con il fruttosio; una volta sciolto, e l'acqua comincerà a bollire togliere il tegame dal fuoco e lasciare raffreddare, dopodiché unite il succo di limone. Nel frattempo montate a neve ferma l’albume, che unirete alla polpa frullata e qualche goccia di vaniglia. Mettiamo il composto in un contenitore ermetico chiuso in freezer e estraiamo a rimescolarlo ogni 15 minuti fino a 3-4ore in freezer. Quando il composto avrà raggiunto la consistenza desiderata, prendete le pesche svuotate e riempitele con il sorbetto, poi richiudeteli con i loro "cappelli", avvolgeteli nell’alluminio e riponeteli nel freezer, ricordando di estrarlo 10 minuti prima di servirlo,

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