Lo si confonde spesso con la granita, ma a differenza di questa la grana è più fine a causa dell'albume montato a neve. L'origine del sorbetto è sicuramente dovuta agli Arabi, al periodo in cui occuparono la Sicilia; qui infatti impararono ad usare la neve dell'Etna mista a sale marino per mantenere bassa la temperatura durante la sua lavorazione. E fu qui che fu messo a punto il primo prototipo di gelatiera da tale Francesco Procopio dei Coltelli, che lo portò a Parigi dando origine al primo caffè d'Europa (Le Procope) ed all'industria del gelato. E mi licenzio con un'ode al sorbetto fino a settembre!
"Due cose in questo mondo mertano il primo onore il sorbetto gelato e il caldo amore". Carlo Goldoni,
Amore in caricatura, 1761
Ingredienti:
- 500 g di purea di pesche
- 100 g acqua
- 200 g fruttosio
- 30 g di succo di limone
- qualche goccia di estratto alla lavanda
- 2 albumi
Prendete 4 grosse pesche sode, spaccatele a metà togliendo prima il nocciolo poi estraete la polpa con un cucchiaino o scavino. Avvolgete le carcasse nella carta di alluminio per poi riporli in frigorifero. Usate la polpa estratta per ricavarne una purea, quindi frullatela. In un tegame intanto prepariamo uno sciroppo mettendo a bollire l’acqua con il fruttosio; una volta sciolto, e l'acqua comincerà a bollire togliere il tegame dal fuoco e lasciare raffreddare, dopodiché unite il succo di limone. Nel frattempo montate a neve ferma l’albume, che unirete alla polpa frullata e qualche goccia di vaniglia. Mettiamo il composto in un contenitore ermetico chiuso in freezer e estraiamo a rimescolarlo ogni 15 minuti fino a 3-4ore in freezer. Quando il composto avrà raggiunto la consistenza desiderata, prendete le pesche svuotate e riempitele con il sorbetto, poi richiudeteli con i loro "cappelli", avvolgeteli nell’alluminio e riponeteli nel freezer, ricordando di estrarlo 10 minuti prima di servirlo,