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mercoledì 30 marzo 2011

Sbriciolata


La torta sbriciolata è uno dei dolci più gustosi e contemporaneamente più veloci da preparare. È una ricetta che non ha nulla a che fare con la più nota sbrisolona, dolce della cucina lombarda ricco di ingredienti calorici e a base di nocciole. La sbriciolata infatti è un dolce beneventano ,come testimonia anche l'uso del liquore nostrano Strega. Qualche mese fa ricordo che stavo guardando una puntata del programma " the cake boss", dove il borioso Carl osannava la loro sbriciolata come la più buona e non fosse stato per il fatto che non era una sbriciolata, volevo pure crederci; in pratica la ricetta che spacciava come "da lunga tradizione italiana" era fatta frullando del pan di spagna e strizzandolo insieme a formare la sbriciolatura, e non ricordo se al solito ci schiaffava dentro la solita crema al burro... Comunque... Roba da accapponare la pella proprio ! Godiamoci i nostri dolci, che è meglio!
Per una tortiera da 26cm, forno a 180*
per la frolla
sbriciolata_ricotta_e_ciocco1.png

  • 250 del tipo 00 e 150 del tipo 0 g di farina 
  • 200gr di farina di mandorle
  • 200 g di zucchero 
  • 125-150 g di burro
  • 2-3 tuorli ( dipende dalla grandezza delle uova)
  • 1 cucchiaino di bicarbonato o lievito
  • 1 bustina di vanillina 
  • un pizzico di sale
  • Buccia grattuggiata di un limone
per il ripieno
  • 500 g di ricotta 
  • 100 g di zucchero 
  • 80g di cioccolato fondente a pezzetti grossolani o gocce di cioccolato 
  • 1 bustina di vanillina 
  • 1 bicchierino di liquore Strega
Lavorate la ricotta con la zucchero e la vanillina a crema ,unendo a filo il liquore,ed infine le goccie di cioccolato .

in una ciotola lavorare la farina di mandorle con lo zucchero, limone, vaniglia e burro.aggiungete lo zucchero, il sale, il burro.  Aggiungere le uova e solo infine la farina Lavorare la pasta grossolanamente, ed infine  “sbriciolate” cioè lavorate con le mani gli ingredienti in modo da formare un impasto grumoso . Quindi, spargete metà delle briciole ottenuto in una teglia imburrata ed infarinata, versate la crema di ricotta e cioccolato lasciando 1- cm dai bordi della tortiera,  quindi coprite con le restanti briciole tutta la superfice a formare un crumble con tante palline.Cuocere in forno preriscaldato a 180° per una 40ina di minuti nella parte med-bassa del forno e  fredda spolverizzatela di zucchero a velo se volete.

Zuppa Inglese


Ingredienti

  • Cacao amaro, 30 gr
  • Farina, 140 gr
  • Latte ,1 litro
  • Uova ,10 tuorli
  • Vanillina , 1 bustina
  • Zucchero, 350 gr
  • Savoiardi / pds
  • scaglie di cioccolato


  • Alchermes rosso, q.b.
  • Rhum
Preparate una crema pasticcera , quindi lasciatela raffreddare mescolandola di tanto in tanto per evitare che rapprenda in superficie, poi dividetela in due ciotole e, in una di esse, aggiungete 30 gr di cacao in polvere uniti a 30gr di rhum. Disponete sul fondo delle coppette o del recipiente scelto i savoiardi (o il pan di spagna) intriso di Alchermes; servendovi di un cucchiaio o di una sacca da pasticcere,disponete un primo strato di crema al cacao, poi formare un nuovo strato di pasta e quindi  un secondo strato di crema pasticcera .
Infine guarnire con del cioccolato grattato o scagliette.

lunedì 28 marzo 2011

Choconut cake

             Ingredienti
  • 100gr burro
  • 250gr yogurt al cocco
  • 200gr farina
  • 50gr cacao amaro
  • 250gr zucchero
  • 4 uova
  • farina di cocco ( 2-3 bicchieri)
  • un pizzico di sale
  • lievito per dolci
               Per la copertura:
  • un foglio da 2 gr di colla di pesce
  • un cucchiaio di glucosio
  • 2tavolette di cioccolato fondente da 100gr.
  • acqua
Sciogliere il burro a fuoco lento, passare in una ciotola e con l'aiuto di un frustino unirvi lo yogurt, quindi lo zucchero e un pizzico di sale. Amalgamare le uova.Versare poco a poco la farina mista al cacao, poi aggiungere la farina di cocco nelle quantità tali da rendere il compatto ben denso e , un attimo prima di infornare, il lievito. Preriscaldare il forno a 160°C; per la cottura non meno di 30-40 minuti. (ovviamente dipende dall'altezza e dalla larghezza del ruoto). Passati 25 minuti potete aprire per provare con uno stecchino. Se si dovesse bruciacchiare ,potete eliminare una volta sfornata la crosta superiore. E' un dolce che si presenta morbido, per cui aspettate che sia freddo prima di sfornarlo dalla teglia.Per la glassa, mettete su un tegamino la colla di pesce messa precedentemente ad ammollare con un po della sua acqua ( un paio di cucchiai) , glucosio e una volta sciolta la colla unire il cioccolato fondente, facendo attenzione a mantenere a fuoco basso il tutto; appena sciolto, versare sulla torta. Veloci a stenderla, perchè rapprende subito. La glassa non indurirà, mantenendo la consistenza di un caramello mou, e in questo modo terrà la nota morbida che contraddistingue questa torta.

mercoledì 23 marzo 2011

Struffoli

Il miele.
Fa intravedere la possibile origine del dolce; si sa, i Napoletani sanno fare il babbà ma l'hanno preso dai Polacchi. E così in effetti gli struffoli pure sono stati importati dalla Grecia.
Difatti è tipico l'uso del miele nei dolci della Grecia e della Turchia.
La struttura di base è fondamentalmente la stessa, magari qualcuno preferisce non mettere l'arancia candita o usa un bicchierino di limoncello nell'impasto ( quando l'ho messo io mia mamma mi ha sgridato perchè essendo un dolce che va fritto , l'alcol potrebbe fare schizzare l'olio e rischiate di farvi male).
Un po come le polpette: di base c'è macinato e mollica di pane, poi ognuno le personalizza a modo proprio e non trovereste mai due polpette uguali in due case diverse . Ma entrambre , probabilmente, saranno ottime :)
Come ogni buon piatto napoletano della tradizione, la componente dello strutto non poteva mancare; anzi, anticamente gli struffoli venivano fritti nello strutto di maiale, che nelle famiglie agiate veniva ucciso proprio nel periodo natalizio. Difatti sono tipicamente un dolce natalizio, ma anche diffusamente si trovano nel periodo di carnevale.

La ricetta prevede pochi semplici ingredienti:
  • Farina 500 gr 
  • Uova 4
  • zucchero 2 cucchiai 
  • burro 80 gr oppure strutto 25 gr.
  • 1 bicchierino di limoncello o rum,
  • Scorza limone grattuggiata
  • Sale un pizzico
  • olio per friggere
  • Miele 400 gr
  • confettini colorati  e confettini alla cannella
  • frutta candita


Definiamo la natura dello struffolo: deve essere piccolo e croccante, ricoperto di abbindante miele.
Per la croccantezza, non va messo il lievito che oltre a gonfiarlo lo rende molle. Per la piccolezza, questa è fondamentale perchè manterrà la giusta proporzione tra  superficie esterna e miele.

Disponete la farina a fontana sul piano di lavoro con uova, burro, zucchero, la scorza grattugiata di mezzo limone, un pò di sale. Dategli la forma di una palla e fatelo riposare mezz'ora. Dividetela in pallottole grandi come arance, da cui ricavare, tanti bastoncelli spessi un dito; tagliateli a tocchettini piccolissimi che disporrete  su un telo infarinato.
Al momento di friggerli, fate bene attenzione prima di friggerli a eliminare la farina in eccesso.
Mettere sul fuoco l'olio abbondante, e lasciarlo scaldare; fare poi la prova con una pallina di pasta. Se sfrigge subito, l'olio è ben caldo. Quindi cominciare a friggerli pochi alla volta e per poco tempo: prelevateli appena li vedete ingiallirsi ,ma attenzione a non farli indorire troppo!Con una schiumarola sgocciolateli e depositateli ad asciugare su carta assorbente da cucina.


Una volta che tutti saranno stati fritti, procediamo a preparare il miele; mia mamma usava fare una parte di zucchero per due di miele. Per cui metteva su fuoco lo zucchero e lo lasciava sciogliere bene in un po d'acqua; poi aggiungeva il miele, e quando cominciava a schiumare buttava dentro gli struffoli, li girava per bene e li disponeva sul piatto da portata. Velocemente, allora, prima che lo zucchero rapprenda versare codette, canditi e confetti. Il rischio qui è che si sbagliano le parti, potrebbe succedere che lo zucchero caramelli troppo, ovvero che una volta freddi gli struffoli saranno durissimi. Quindi se non volete arrischiarvi, usate solo il miele.Il meccanismo è lo stesso; in un pentolone fatelo schiumare, e buttate dentro gli struffoli.
E ditemi se non sono una cosa paradisiaca: ma attenzione. Uno tira l'altro!

martedì 22 marzo 2011

Rustico Napoletano

Questo rustico un poco dolce e un poco salato era quello che si mangiava a metà mattina dopo aver bigiato la scuola con gli amici , nelle rosticcerie vicino ai parchi per non essere beccati in giro dai parenti, ovviamente .

Per la frolla
  • 400 g di farina bianca
  • 160 g di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 2uova
  • 150 g di burro o margarina
  • 1/2 bustina di LIEVITO
Per il ripieno
  • 250 gr ricotta
  • 2 uova +1tuorlo
  • 150 gr salame
  • 150gr cotto
  • 125 gr provolone
  • un pò di sale
  • pepe
  • parmigiano/o/pecorino

Preparare la frolla mescolando velocemente tutti gli ingredienti.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e mettere in frigo a riposare per 30'.
Unire la ricotta e le uova e mescolare bene fino ad ottenere una crema.
Unire i salumi tagliati a dadini, poi il parmigiano, il pepe e il sale.
Stendere la pasta in una teglia imburrata e infarinata o negli stampini, bucherellare con la forchetta, disporvi il ripieno e coprire con un altro strato di pasta.
Spennellare con latte prima, poi con uovo dopo e cuocere a 180° fino a doratura per 25min.

lunedì 21 marzo 2011

Il Caffè

                                                    Ingredienti:

  • 400g di panna
  • 2 uova
  • 120g zucchero
  • cacao amaro in polvere
  • 4 cucchiai di caffè solubile
  • biscotti al cacao per la decorazione

Preparazione:

Sbattere con una frusta elettrica il tuorlo con 80g di zucchero, montare gli albumi con un pizzico di sale e montare la panna messa per 5 min. in freezer. Con i restanti grammi di zucchero va fatto il caramello in un pentolino. Una volta fatto il caramello metterlo nei tuorli ancora bollente, mentre si stanno finendo di montare con il frustino elettrico. Questa e' la pastorizzazione. Una volta fatto cio' con un cucchiaio dal basso verso l'alto mischiare in un unica ciotola: caffe', tuorli, albumi e panna.
Riempite il bicchiere a metà; porre il biscotto al cacao sbriciolato a formare uno strato, bagnarlo con qualche goccia di caffè; quindi riempire la restante parte del bicchiere e spolverare con cacao in polvere. Mettere in frigo e 1/2 -1 h ora prima di servire mettere in freezer.

Fonte : http://www.prezzemolino.com/2011/01/crema-coppa-del-nonno-con-caffe-e.html

domenica 20 marzo 2011

Panini al latte

E' da un sacco che volevo farli, i panini al latte e così approfitto di una tediosa domenica pomeriggio. Così irresistibili con una fettina di cotto ,una di formaggio e  una di lattughino... o ancora con salame milanese e maionese... Belli, trionfanti, a piramide adagiati uno sull'altro con una bandierina trionfale sulla sommità . E a sinistra una scodella di patatine san Carlo e alla destra coca da due litri , il tutto posato su una tovaglia colorata per il compleanno di qualche bimbo troppo impegnato a giocare coi compagni o a scartare regali... cosicchè io mi pappo tutto n___n!

Devo essere sincera: non credevo che riuscissero tanto bene! sono morbidossissimi. Ne ho divorato caldi caldi 4, ma sono più buoni freddi. Inoltre consiglio di prendere davvero poca pasta perchè crescono parecchio, i miei sembrano brioche. Vi saluto, vado ad addentarne un altro Z_z

PANINI AL LATTE

  • olio extravergine 50 gr ( ...non avevo burro!) 
  • Farina Manitoba 500 gr ( io ho usato quella normale) 
  • Latte 300 ml 
  • Lievito di birra 12 gr 
  • Sale fino 7 gr 
  • Zucchero 50 gr


    Sbriciolate il lievito di birra nel latte tiepido. Nel frattempo in una ciotola mescolate farina e zucchero , unitevi il latte, il burro fuso e il sale, quindi mescolate bene per sciogliere il tutto. Inizialmente lavorate amalgamate gli ingredienti nella ciotola stessa, poi trasferite l'impasto su un piano e lavoratelo con le mani . Otterrete una palla, che dovrete impastare per almeno 15 minuti, fino a che il composto non diventi liscio ed elastico. Ponete l'impasto in una capiente ciotola e copritelo con un panno leggermente umido; mettetelo a lievitare in un ambiente tiepido e senza correnti d’aria per almeno due ore: la pasta deve raddoppiare il suo volume. Quando la pasta sarà lievitata, toglietela dalla ciotola e formate un salsicciotto.Dal filone di impasto ricaverete tanti pezzetti del peso di circa 30 gr ciascuno , con i quali formerete delle palline che adagerete su di una teglia foderata con carta forno. Per formare i panini dovrete lavorare il singolo pezzetto di impasto prendendolo con le dita delle due mani, tirare i bordi della pasta verso il basso e spingerla con i pollici alla base, premendola poi per saldarla .  Così facendo, la sua superficie risulterà liscia; la successiva lievitazione attenuerà tutte le increspature sottostanti. Spennellate i panini ottenuti con del latte tiepido e lasciateli lievitare per almeno mezz’ora in un posto teipido e privo di correnti d'aria. Nel frattempo accendete il forno a 220° e quando i panini saranno nuovamente lievitati , spennellateli con l’uovo sbattuto e infornateli per circa 15 minuti. Quando si saranno imbruniti , estraete i panini dal forno e lasciateli raffreddare.

    Il Diplomatico

    Il dolce diplomatico io me lo ricordo così: in un vassoio dorato ,dilaniato da un coltello in una sola metà   reduce da una vorace battaglia domenicale, in compagnia di un babbà e di uno schiu alla crema  privato della caratteristica amarena .Mi spiego meglio. Il dolce diplomatico nei miei ricordi di infanzia è uno di quei dolci che non poteva mancare nel cartoccio di paste dei giorni di festa. Quel cartoccio era bellissimo;lo vedevo svettare spavaldo sul buffet , avvolto in una carta colorata che poteva essere rosa o blu o verde o bianca a seconda della pasticceria scelta quella volta da papà, con quei nastri più o meno arricciati dal confezionatore a seconda della fretta che aveva. C'erano dei dolci fissi:
    • Il babbà , nella versione con la crema e senza, era il preferito dae nonno che spesso ci faceva compagnia al pranzo domenicale .Spesso gli dicevo di provarne qualcun altro ,ma lui voleva solo il babbà. E' forse questo il segreto della sua longevità: vivere di cose semplici e non pretenziose.
    • Il doppio biscotto farcito con crema al burro,li ho divorati. da piccina in quantità.. Papà lo continuava a prendere solo per me. Io lo sapevo, e mi sentivo in dovere di mangiarlo per ringraziarlo dell'occhio di riguardo anche se avrei preferito mangiare qualcos'altro.
    • La zuppetta inglese, era il preferito di mia sorella. E oggi mi domando se le piacesse davvero, o non lo mangiasse solo per far piacere a papà anche lei.
    • Le crostatine, erano le prime a lasciare il vassoio, sempre gradite a tutti, impreziosite da fragoline di bosco o da fruttini più esotici come kiwi e banane.
    • Le zeppole al forno, farcite di crema chantilly e guarnite con l'amarena. Venivano ogni volta stuprate nella loro bellezza compositiva da qualcuno che le privava della dolce amarena. L'autore dell' efferato delitto restava per lo più sconosciuto e impunito, nonostante le minacce materne di smetterla perchè se fosse venuto non avrebbe potuto offrirglielo in quelle condizioni . Io ribattevo che non sarebe venuto nessuno, comunque. La povera zeppolina rimaneva mezza nuda ed era una delle ultime ad abbandonare il vassoio perchè è risaputo: il colpevole torna sempre sul luogo del delitto.
    • I bignè, ce ne erano di vario tipo: a me piacevano quelli con la crema alla banana, di solito si distinguevano per un bottone di glassa rosa in superficie, ed invece odiavo quelli che avevano il bottone di cioccolato perchè ne avevano una al caffè , che letteralmente detestavo. Negli ultimi anni s'era diffusa "biancaneve",ovvero bignè di pasta choux al cioccolato farcita di copiosa nutella e spolverata di zucchero bianco , a simulare un candore e un'innocenza che il ripieno le negava.
    • Ed infice c'era il diplomatico; il  suo destino era ben noto. Mia madre l'avrebbe diviso in due metà, e ne avrebbe mangiato solo una. Il motivo? si sarebbe sentita meno in colpa e avrebbe così potuto sostenere il dimezzato fardello delle calorie ingerite. Un piano impeccabile, se non fosse che  mangiava anche l'altra metà di lì a poco.

    Il Diplomatico :

    Anche se a vedere il lunghissimo post potrebbe non sembrare così, il dolce diplomatico è un dolce facile da fare che consta di varie parti da assemblare; pasta sfoglia, pan di spagna e crema pasticcera sono gli ingredienti principali. Quindi capirete bene che se avete una cena e poco tempo per prepare un dolce, potreste benissimo prendere le 3 parti preconfezionate al supermercato e fare un figurone( questo sta diventando il blog di "come imbrogliare gli amici che sventuratamente si trovano a cena da voi").
    Ingredienti:
    • pasta sfoglia
    • pan di Spagna
    • crema pasticcera
    • 2 dl di Alchermes
    • 50 gr di zucchero a velo vanigliato
    • 50 gr di zucchero semolato
    • 1 dl di acqua 


     FASE UNO
    Per la crema:
    La crema diplomatica consiste nell’unione di due famosissime nonché utilizzatissime creme: la crema pasticcera  e la crema Chantilly .  Le proporzioni esatte per la realizzazione della crema diplomatica consistono in 1/3 di crema Chantilly e 2/3 di crema pasticcera, che dovranno essere unite mischiandole delicatamente dall’alto verso il basso con un mestolo di legno.Preparate 250 gr di crema pasticcera secondo la nostra ricetta e lasciatela raffreddare. Ponete la crema pasticcera e la crema Chantilly in una ciotola capiente e mescolate, molto delicatamente e con un mestolo di legno, dall’alto verso il basso, fino ad amalgamare perfettamente le due creme.
    • Crema pasticcera
      250 gr

      Farina 50 gr;  Latte 500 ml ; Uova 6 tuorli ; Vaniglia1 baccello ; Zucchero150 gr .

      Fate sobbollire il latte (tranne mezzo bicchiere) in una capiente casseruola con il baccello di vaniglia, poi toglietelo dal fuoco e lasciatelo in infusione per 10 minuti.In una terrina a parte lavorate i tuorli con lo zucchero con l'aiuto di uno sbattitore elettrico, molto bene fino a ottenere una crema spumosa e biancastra ; versate un terzo del latte tiepido a filo poi incorporate pian piano la farina setacciata. Continuate a sbattere con le fruste elettriche ; togliete la stecca di vaniglia  che avete lasciato in infusione nel latte e aggiungete nella casseruola, poco alla volta e mescolando con una frusta, il composto di uova, farina, zucchero e latte. A questo punto portate ad ebollizione il tutto  e, mescolando continuamente, lasciate sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti finchè il composto si addensi , sbattendo di continuo con la frusta per evitare che si formino grumi alternando l'aggiunta del latte freddo che avete tenuto da parte. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare la crema, mescolando di tanto in tanto. La crema è pronta. Se non trovate il baccello di vaniglia, in sostituzione potete usare qualche goccia di essenza di vaniglia o una busta di vanillina; eviterete così anche il tempo di infusione Se volete potrete usare una scorza di limone per profumare la crema, che toglierete dopo l’infusione, oppure potrete incorporare, mescolando con una frusta, degli alcolici prima che la crema si raffreddi. Per evitare che si formi una pellicola in superficie mentre la crema si raffredda, copritela con un disco di carta forno oppure coprite il contenitore dove si trova con un canovaccio inumidito, oppure mettete sulla superficie della crema qualche fiocchetto di burro.

    • Crema Chantilly 125gr

             Ingredienti Panna fresca 250 ml Vaniglia 1 baccaZucchero al velo 50 gr

             Versate la panna in un contenitore, poi con un coltellino ben affilato, tagliate la bacca di vaniglia per la sua lunghezza e, raschiando, togliete dal suo interno i piccoli semini neri: aggiungete bacca e semini alla panna, chiudete il contenitore con un coperchio e ponetelo in frigorifero per tutta la notte.L’indomani, filtrate la panna con un telo di lino o cotone, poi versatela in una ciotola alta e stretta e montatela con uno sbattitore; appena la panna sarà montata, sempre sbattendo, aggiungete gradatamente lo zucchero al velo.

    FASE DUE -  Pan di Spagna:
    • 100 g. di farina
    • 100 g. di zucchero in polvere
    • Tre uova
    • buccia grattuggiata di limone
    • Una bustina di lievito "Pane degli Angeli"
    • Burro e farina per ungere q.b.
    Preparare innanzi tutto il Pan di Spagna nel seguente modo: mettere in una terrina i rossi d'uovo e lo zucchero in polvere, e lavorare con il frullatore elettrico finche' il composto sara' ben montato, leggero e rigonfio; montare a parte i bianchi d'uovo rimasti e sbatterli bene con la frusta, fino ad averli a neve ferma; unire delicatamente le chiare ai rossi e poi versare su tutto, a pioggia, la farina fine da dolci; aggiungere la buccia grattugiata del limone e, per ultimo, il lievito.Versare il composto ben amalgamato in una teglia antiaderente rettangolare di 15 x 25 cm. precedentemente imburrata e infarinata ed infornare a 180° per 30-40 minuti.
    Alla fine volendo potrete togliere i bordi induriti ai lati e in superficie.

    FASE QUATTRO -  Pasta Sfoglia:
    • 2confezioni di pasta sfoglia confezionata.
    L'unica cosa che devo chiarire è questa, se volete fare una torta allora i rotoli che si trovano nel banco frigo sono perfetti; ma se volete fare dei trancetti di dolce diplimatico alllora dovete avere l'accortezza di procurarvi della pasta sfoglia rettangolare in modo di agevolare la segmentazione dei quadrotti.
    Disponete  su carta forno i dischi di pasta sfoglia e punzecchiateli abbondantemente con lu forchetta ; infornare per circa 15-20 minuti a 180°: attenzione a non far cuocere troppo la pasta ,deve essere appena appena ingiallita in superficie.

    FASE CINQUE - Composizione:
      Ora possiamo procedere ad assemblare il tutto.Preparate lo sciroppo facendo sobbollire per qualche minuto 1 dl di acqua e 50 gr di zucchero semolato. Eliminate dal pan di Spagna un sottile strato di crosta da entrambe le superfici e dai lati. Spennellate metà del composto di Alchermes e sciroppo sulla parte superiore del pan di Spagna. Spalmatevi sopra la crema pasticcera. Adagiate sulla crema un quadrato di pasta sfoglia. Mettete una mano bene aperta sotto il vassoio; ponete l'altra mano bene aperta sulla sfoglia e, con un gesto veloce, rivoltate il pan di Spagna.Adagiatelo subito sulla pellicola preparata in precedenza in modo che la sfoglia risulti sul fondo . Sul pan di spagna che ora vi trovate superiore, versare l'Alchermes, la crema rimasta e ricoprite con il secondo quadrato di sfoglia. Avvolgete il dolce con la pellicola e sistematelo dentro una teglia che lo contenga quasi esattamente. Sistematelo in frigorifero. Appoggiate sul dolce un vassoio piatto con sopra un peso per livellarlo; mettendovi sopra un peso sarà uniforme su tutta la superficie e in questo modo il dolce risultera' perfettamente compattato e sara' piu' facile dividerlo in porzioni. Fate riposare per almeno 8 ore. Prima di servire, togliere il peso, aprire la pellicola e adagiare sul dolce il piatto di portata; rovesciarlo ed eliminarvi completamente la pellicola

    Se necessario pareggiate i lati del dolce con un coltello. cospargerne la superficie con dello zucchero a velo fatto cadere a pioggia da un colino e servire.Se anzicchè la torta volete ottenere dei trancetti, allora  con un coltello seghettato tagliate  in 16/32 tranci di forma rettangolare/quadrata e poi solo dopo cospargete di zucchero.


    Post Scriptum:
    1. il dolce puo' essere farcito con della crema al cioccolato ,utilizzando la Marsala all'uovo; oppure con la classica crema chantilly con gocce di cioccolato ,utilizzando il Rhum
    2. Qualcuno aggiunge uno strato sottile di marmellata all'albiccoca sullo strato di pan di spagna.
    3. Il Pan di Spagna come sempre è ancor meglio se fatto il giorno prima, ma il dolce e' meglio assemblarlo il giorno che deve essere servito, perche' la sfoglia tende ad ammollarsi.

    sabato 19 marzo 2011

    ...‘E canuscite ‘e zeppule?

    ‘E canuscite ‘e zeppule?
    Si pruvenite ‘a Napule
    ‘a cosa è assaje  probabile.
    P’e fà  nunn’è difficile:
    acqua e farina, impastale,
    e po’ miettele a frijere
    pe dint’all’uoglio cavere.

    Quante zeppole conoscete voi? 
    Di solito vengono usati in modo interscambiabile, ma non è così; ci sono delle differenze nel tipo di impasto, negli ingredienti e nella forma. Ecco le più note:

    1. La zeppola classica: la più antica a forma di ciambellina fritta nell’olio caldo (ma non bollente), quindi asciugata e spolverata. Prima si usava il miele e lo strutto al posto di zucchero e olio.
    2. La Graffa: Si differenzia per il tipo di impasto che prevede anche le patate per una maggiore morbidezza.  
    3. La zeppola di San Giuseppe Si usa tutt’altra pasta,ovvero quella degli choux (a Napoli “sciù”) che però vengono cotti al forno: quella vera però rimane la variante fritta.  
    4. La zeppola pastacrisciuta è una zeppola salata che differisce anche nella forma, una pallina .Si ottiene prendendo un pizzico di “pasta lievitata cioè cresciuta” gettato nell’olio bollente.
    Le zeppole di San Giuseppe sono un dolce tipico della tradiziona napoletana per festeggiare la festa del papà, che cade il 19marzo come sapete. Nasce come dolce conventuale: secondo alcuni nel convento di S.Gregorio Armeno, secondo altri in quello di Santa Patrizia. Ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore.

    Ingredienti per 6/8 persone:
    -confettura di amarene o amarene sciroppate
    -Olio per friggere

    Per la pasta:
    -6 uova
    -300 gr. di farina
    -50 gr. di burro
    -1/2 litro di acqua
    -zucchero a velo


    Per la crema pasticcera:
    -50 cl. di latte
    -2 uova
    -100 gr. di zucchero
    -80 gr. di farina
    -1 limone





     Dal sito www.zeppola.it

    preparazione pasta:
    1 - Versare in una pentola l'acqua con il burro e il pizzico di sale, accendete il fuoco a fiamma media, quando l'acqua comincerà a fare le prima bollicine, ma non a bollire, versatevi la farina setacciata tutta insieme e mescolare energicamente per 10 minuti con la frusta fino a quando il composto non si staccherà dai bordi della pentola.
    2 - Spegnere il fuoco e aggiungere le 6 uova, uno alla volta sempre girando con forza ed eventualmente con una frusta elettrica finchè si sarà amalgamato tutto il composto. Lasciar riposare per 20-25 minuti.
    Preparate ora la crema pasticcera:
    1 - lavorate in un recipiente lo zucchero con i tuorli di 2 uova fino a ottenere un composto bianco e spumoso. Aggiungere la farina setacciandola con un colino per non formare grumi, il latte e due pezzetti di buccia di limone.
    2 - porre il recipiente su fuoco a fiamma media e addensare la crema senza far bollire, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Togliere le bucce di limone e lasciar raffreddare.
    Procedete alla frittura delle zeppole:
    1- riempite di olio per friggere una casseruola dai bordi alti, in quanto le zeppole devono essere immerse completamente nell'olio altrimenti non si gonfiano. Mettete la casseruola sul fuoco a fiamma media.
    2 - riempite di pasta una siringa da pasticcere con la bocca larga e premete il composto in un piattino da caffè unto di olio, dandogli la forma di una ciambella.
    3 - lasciar scivolare una zeppola alla volta nell'olio ben caldo, ma non fumante e cuocerla fino a quando si gonfierà. Alzare leggermente la fiamma per farla colorire, toglierla senza perforarla e appoggiarla su una carta assorbente.
    4 - procedere alla cottura di un'altra zeppola e assicurarsi ogni volta che l'olio non sia troppo bollente.
    5 - quando le zeppole si saranno raffreddate, cospargetele di zucchero a velo, porre nel mezzo poca crema e mezzo cucchiaino di confettura di amarene o di amarene sciroppate e servire.


    giovedì 17 marzo 2011

    Praline veloci

    Per la Praline Nere, vi consiglio la ricetta di questi dolcetti tedeschi usualmente preparati per il natale che risultano facili da preparare.

    Rumkugeln

    • 250g di biscotti secchi speziati 
    • 200g di cioccolato fondente
    • 1 noce di burro
    • 10-12 cucchiai di rhum ( o caffè, o succo d’arancia…)
    • farina di cocco per decorare

    Triturare i biscotti nel cutter e poneteli in una ciotola. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria con la noce di burro e versarlo sui biscotti tritati, aggiungere anche i cucchiai di rhum; dovete ottenere un impasto abbastanza morbido, un po’ appiccicoso, che lascerete riposare per circa 30 minuti . Quindi rotolate nella farina di cocco. 
    ps. In alternativa potete usare cacao amaro o codette al ciocccolato per la copertura



                                                        Per le Praline bianche:

    •  200 farina di cocco
    • 100 latte condensato
    • 100 ricotta
    • qualche mandorla
     Uniamo la ricotta al latte condensato e amalgamiamo bene il tutto; uniamo di volta in volta il cocco cercando di non ottenere un impasto troppo secco. Aspettiamo una decina di minuti, poi aiutandoci con un cucchiaino, preleviamo un pò di impasto e facciamo delle palline e spingiamo una mandorla al centro. Rotoliamole nella farina di cocco. Lasciamo riposare in frigo per un paio d'ore.


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    Gli antipasti del sotto bosco

    Perchè parlare solo di dolci? ci sono anche tanti stuzzichini salati che meritano trattazione :)
    mi è venuto in mente di allargare gli orizzonti culinari dopo aver visto , in un programma tv, 
    un topino ricavato da un ravanello.

    Le coccinelle sono facilissime da fare; con un pomodoro ciliegino il corpo, con un'oliva nera la testa e con chiodi di garofano i pois. Con un uovo sodo possiamo invece fare un simpatico funghetto; basterà tagliarli la parte inferiore per appoggiarlo su piatto, quella superiore con un taglio parallelo e su questa con un po di maionese attacchiamo una metà di pomodoro che dia l'idea della cupoletta .Il consiglio è quello di usare le uova di quaglia e i pomodori ciliegino per avere una giusta proporzione tra le due parti;inoltre potrete fare i pois bianchi di maionese aiutandovi con uno stuzzicadente .

    Con due ravanelli si può fare un topino; basta usare di uno il corpo e la coda,con l'altro fare due rondelline a'mo di orecchie e attraverso un taglietto unirle sul corpo (ugualmente potete fare un micino, basterà cambiare la forma delle orecchie da tonda a trinagolare).Per fare gli occhietti, sempre chiodi di carofano.Per i baffetti potete scegliere di inciderli oppure usare il rosmarino :)

    mercoledì 16 marzo 2011

    Pain aux raisins

    Il pane all'uvetta che ho mangiato in Normandia non me lo scorderò più; ricordo che era mattina presto, l'ultimo giorno prima di tornare a Parigi. Io e la mia amica allora ci fermiamo in questo piccolo cafè sul lungomare di Cancale ,gestito da questa signora francese stereotipata al massimo; capelli argento raccolti in uno chignon, grembiule bianco, magra e con la puzza sotto al naso. Diciamo che quello di fare colazione nei cafè parigini divenne il motivo della vacanza stessa; ci buttavamo giù dal letto solo per fiondarci in qualche posticino carino adocchiato il giorno prima e in cui avremmo passato un paio d'ore a sorseggiare caffè e degustare paste del luogo. Nell'albergo di Parigi, colazione inclusa, c'era "madam" come la chiamavamo noi che si avvicinava al tavolino e ci chiedeva " cafè au lat?" con quel tono allegro un po forzato dalla svogliatezza di dover fare il giro dei tavoli. E quella frase detta così ci faceva sentire servite e riverite, coccolate; ma quando mai le nostre mamme al mattino avevano il tempo di farci trovare la colazione pronta? Mi sembrava di essere in una di quelle pubblicità di biscotti in cui tutta la famiglia è pimpante e sorridente attorno al tavolo . E c'era fisso un cestino sul tavolo con un cornetto e una brioche a testa; ovviamente , potevi scegliere e ovviamente noi mangiavamo entrambe. Poi il tour continuava con l'incursione al banco coi cereali e yogurt, ecc ecc... ci sfondavamo, ma era tutto pagato e quindi giustificabile. A pensarci adesso, sembravamo due idiote. Ma era quello il bello. Come rimpiango quella spensieratezza... Dove sta più?...
    Ad ogni modo,tornando in Normandia, c'erano tante specialità tipiche da mangiare, ma io volevo provare questo pane all'uvetta più grosso di quello che avevo visto a Parigi qualche giorno prima.
    Un capuccino e un pain aux raisin, mercì.

    Me ne sono innamorata all'istante; ancora caldo, la definizione di fragranza stessa, morbido , con un cuore dolce di crema pasticcera e quell'uvetta che ti soprendeva...
    Ho trovato questa ricetta su un sito francese, sperando possa anche solo lontanamente riprodurre i sapori di Normandia...


    Impasto:
    • 43gr farina Manitoba 
    • 43gr farina 00
    • 50gr acqua
    • 27gr burro
    • 1 gr lievito
    Impastare tutti gli ingredienit alcuni minuti per ottenere una pasta morbida ma non collosa che farete riposare a temp ambiente 15 ore coperta da pellicola, magari prepararlo la sera prima.
    crema pasticciera:

    • 250gr latte 
    • 1 uovo
    • 34gr zucchero
    • 2 bustine di zucchero vanigliato
    • 1/2baccello di vaniglia
    • 25gr burro
    • 25gr maizena

    Pasta sfoglia:

    • 250gr farina Manitoba 
    • 250gr farina 00
    • 250gr latte
    • 1 uovo medio 
    • 60gr zucchero
    • 17gr lievito(12)
    • 10gr sale 
    • 250gr burro (200)

    Impastare tutti gli ingredienti tranne il burro che va schiacciato tra 2 fogli di carta forno per renderlo una mattonellina alta 1 cm e lasciato in frigo.
    Far lievitare la pasta 1 ora e ½ dopo di che stenderla per ottenere un quadrato 25x25 cm e effettuare un giro doppio con il burro (i fotogrammi del sito sono molto esplicativi)Far riposare 30 min la pasta in frigo per poi stenderla 45x45cm
    Spalmare la crema pasticcera e mettere una manciata di gocce di cioccolata o uvetta sultanina precedentemente ammollata (circa 50gr)
    Formare un rotolo e se vi sembra troppo molle per essere tagliato metterlo in frigo una mezzora.
    Tagliare delle rondelle di circa 2cm e porle a riposare per 2 ore (io ho messo le teglie in forno spento ma mentre aspettavo che arrivasse a temperatura ho messo le glie in frigo e da li le ho passate direttamente in forno);cuocere per 16 min a 200°C con una ciotolina di acqua sul fondo del forno(metterle ben distanziate perché anche in cottura aumentano di volume e si attaccano tra loro).

    martedì 1 marzo 2011

    Risolatte

    Immaginate la scena. Una osteria greca all'inizio dell'estate, un bicchierino di Ouzo e una ciotolina di questo dolce tipico della Grecia
    La preparazione è semplice, e gli ingredienti poco pretenziosi. Quindi quando a fine serata vi vien voglia di qualcosa di buono ma non volete cadere in tentazioni burrose o cioccolatose, un risolatte fa al caso.

    Ingredienti per sei persone:
      http://blog.donnamoderna.com/duecuorieunfornello/files/2010/05/risolatte.jpg
    • 40 g.
    • 500ml di latte
    • 1pizzichino di sale
    • 60gr zucchero
    • vanillina
    • cannella in polvere

    Preparazione: Il mio consiglio personale è di mettere il riso a mollo nel latte un paio d'ore prima; versate il latte in una casseruola, unire il sale , lo zucchero e poi versateci il riso . Fate cuocere a fuoco lento mescolando con un cucchiaio di legno per 15 / 20 minuti . Lasciar raffreddare .Un attimo prima di mandarlo a tavola, spolverizzatelo con abbondante cannella in polvere ; il segreto per una buona riuscita a quanto pare sembra sia mettere una cannella abbondante ed ottima qualità.
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